Una delle regioni di maggiore crescita in questi ultimi anni è proprio la Campania. La varietà dei terreni e dei climi che questa regione può offrire determinano una straordinaria moltitudine di tipologie e di caratteristiche organolettiche , anche in vini che derivano da vitigni analoghi. Così vitigni quali greco, fiano, biancolella, e falangina fra i bianchi e piedi rosso e aglianico fra i rossi, rappresentano la quasi totalità delle basi viticole dei vini a Doc e Docg, categoria che però tutt’ora non rappresenta più del 15% di una produzione che non supera il milione e mezzo di ettolitri annui.
Si tratta di una valanga di vini, denominazioni, zone differenti.
I vini a base di falangina sono deliziosamente morbidi vicino al mare e possono essere profumati e un po’ aspri all’interno. Gli Aglianico sono sempre dei grandi rossi da invecchiamento , ma c’è una bella differenza fra la grintosa tannicità di un Taursai avellinese e la vellutata affidabilità del Falerno del Massico Rosso, ottenuto da vigneti posti non lontano dal mare.